Stamane resistere alla voglia di rituffarsi sotto le coperte dopo una colazione un pò più lenta e certamente più riccca, per me è stato tutt'altro che facile... Annusare l'aria non mi ha aiutato: oltre il vetro nebbia ed umidità.
Ma lo sguardo di Andrea, che invece moriva dalla voglia di girellare in moto, è stato la molla che mi ha fatto iniziare lento il rito della vestizione invernale. Quattro strati sopra, due sotto. Il desiderio e la speranza di riuscire ad arrivare in quota, di vedere il cielo aprirsi.
Inforcata l'A25, abbiamo percorso appena tre uscite e ci siamo infilati sulla SS153. All'altezza di Bussi abbiamo deciso di percorrere qualche breve tratto di sterrato per seguire il corso del limpido fiume Tirino ed ammirare il misterioso volo degli aironi.
Uno sguardo a Rocca Calascio ed una sosta al Bar Vittoria di Calascio per un cappuccino e, soprattutto, per farsi preparare un buon panino al sacco.
La temperatura è scesa velocemente fino ad assestarsi tra 5 e 6 gradi.
Mi colpisce il colore cupo ed impenetrabile del bosco addormentato che incontriamo prima della piana.
A parte noi ci sono dei ragazzi che fanno snowkite, non sono molto esperti perchè li vedo cadere rovinosamente ogni volta che il vento li solleva da terra, proprio sul più bello.
Mentre Andrea porta Pippo al lavaggio per togliere il sale, io mi tuffo in una vasca d'acqua bollente: è l'unico rimedio che conosco per combattere il freddo che accumulo durante queste splendide gelide uscite invernali.