E' il mio quarantatreesimo compleanno e vorremmo tanto rendere la giornata un pò speciale così, con la torta nel bauletto, ce ne andiamo nel nostro posto del cuore, nonostante il cielo nuvoloso e cupo.
Passando per Bussi e Castel del Monte, arriviamo a Fonte Vetica a quota 1600 s.l.m. verso le 11 e 30, con cinque gradi ed un freddo cane, ma soprattutto col vento che taglia la faccia.
Ci fermiamo davanti al rifugio Mucciante, stranamente aperto, per metterci addosso vari strati e dare un morso alla gustosa pizza acquistata per strada in un forno dove facciamo spesso provviste perchè sa di buono.
Il vento è davvero feroce, vestirsi è difficilissimo, ma siamo intenzionati a proseguire subito per Campo Imperatore in quanto siamo convinti che il tempo peggiorerà nel pomeriggio.
Percorriamo poche curve, ci fermiamo per delle foto alle gole, ed ecco che, nonostante i raggi del sole filtrino attraverso le nuvole, comincia a piovere sempre più forte.
Acqua e vento sono un binomio da non prendere alla leggera e così decidiamo per un rapido dietro front e ci rifugiamo da Mucciante. Anche perchè mi sa tanto che proseguendo l'acqua diventerebbe neve!
All'interno del rifugio c'è una grossa stufa accesa ed i tavoli, nonostante sia appena mezzogiorno, sono già occupati. Ne resta uno per due e ce lo accaparriamo.
Il freddo ci ha messo fame e gli occhi guardano bramosi gli arrosticini sul bancone.
Noto che i proprietari hanno sistemato i bracieri sotto la tettoia (per ripararli dalla pioggia) e li stanno accendendo con il gas, così aspettiamo di poter cuocere i nostri spiedini smangiucchiando un pochino di formaggio.
Passando per Bussi e Castel del Monte, arriviamo a Fonte Vetica a quota 1600 s.l.m. verso le 11 e 30, con cinque gradi ed un freddo cane, ma soprattutto col vento che taglia la faccia.
Ci fermiamo davanti al rifugio Mucciante, stranamente aperto, per metterci addosso vari strati e dare un morso alla gustosa pizza acquistata per strada in un forno dove facciamo spesso provviste perchè sa di buono.
Il vento è davvero feroce, vestirsi è difficilissimo, ma siamo intenzionati a proseguire subito per Campo Imperatore in quanto siamo convinti che il tempo peggiorerà nel pomeriggio.
Percorriamo poche curve, ci fermiamo per delle foto alle gole, ed ecco che, nonostante i raggi del sole filtrino attraverso le nuvole, comincia a piovere sempre più forte.
Acqua e vento sono un binomio da non prendere alla leggera e così decidiamo per un rapido dietro front e ci rifugiamo da Mucciante. Anche perchè mi sa tanto che proseguendo l'acqua diventerebbe neve!
All'interno del rifugio c'è una grossa stufa accesa ed i tavoli, nonostante sia appena mezzogiorno, sono già occupati. Ne resta uno per due e ce lo accaparriamo.
Il freddo ci ha messo fame e gli occhi guardano bramosi gli arrosticini sul bancone.
Noto che i proprietari hanno sistemato i bracieri sotto la tettoia (per ripararli dalla pioggia) e li stanno accendendo con il gas, così aspettiamo di poter cuocere i nostri spiedini smangiucchiando un pochino di formaggio.
Sarà il tepore della stufa, che si trova al centro del locale e a meno di mezzo metro da dove sono seduta, sarà il vino o magari l'occasione, ma avverto una sensazione di leggerezza e benessere che mi rende davvero felice. Nella semplicità di questi momenti per me c'è una grande gioia e consapevolezza.
Intanto che mangiamo, fuori piove e parecchi escursionisti si rifugiano nel locale che si riempie di voci e di presenze.
Io sbircio attraverso la finestra perchè aspetto la luce magica di quando finisce il temporale e tutto si accende... E poi non mi va di spegnere le candeline davanti a tutta questa gente, voglio farlo all'aperto e lontano da occhi indiscreti.
Dopo il caffè e qualche chiacchiera con i nostri vicini di tavolo, ci rivestiamo e usciamo fuori. Il vento si è calmato e la luce si fa sempre più intensa, l'aria è incredibilmente limpida e tutto sembra magico.
Intanto che mangiamo, fuori piove e parecchi escursionisti si rifugiano nel locale che si riempie di voci e di presenze.
Io sbircio attraverso la finestra perchè aspetto la luce magica di quando finisce il temporale e tutto si accende... E poi non mi va di spegnere le candeline davanti a tutta questa gente, voglio farlo all'aperto e lontano da occhi indiscreti.
Dopo il caffè e qualche chiacchiera con i nostri vicini di tavolo, ci rivestiamo e usciamo fuori. Il vento si è calmato e la luce si fa sempre più intensa, l'aria è incredibilmente limpida e tutto sembra magico.
Scegliamo un tavolo sul retro del rifugio per consumare il rito delle candeline, anche se il vento dispettoso non ci consente di accenderne più di una.
Poi risaliamo in sella e riproviamo a salire in quota.
Le soste lungo la strada sono più di una. Ma è impossibile non fermarsi ad assaporare lo spettacolo della natura.
Questa è la stagione dei cavalli e difatti ne scorgo un branco su un ripido pendio: scendono in fila indiana lungo il sentiero a piccolissimi gruppi e poi, raggiunto il prato, galoppano felici nel vento... E' una scena meravigliosa, e ce la godiamo a terra, col motore spento e lo zoom alla massima apertura.
Le soste lungo la strada sono più di una. Ma è impossibile non fermarsi ad assaporare lo spettacolo della natura.
Questa è la stagione dei cavalli e difatti ne scorgo un branco su un ripido pendio: scendono in fila indiana lungo il sentiero a piccolissimi gruppi e poi, raggiunto il prato, galoppano felici nel vento... E' una scena meravigliosa, e ce la godiamo a terra, col motore spento e lo zoom alla massima apertura.
E' tutto bellissimo!
Arriviamo in un altro punto panoramico che a noi piace molto.C'è un piccolo lago in cui nelle giornate di tempo bello si riflette il Corno Grande: oggi il vento increspa l'acqua e dunque la montagna non si specchia nel lago.
Con Andrea passeggiamo per qualche minuto per "respirare" il posto, poi decidiamo di riprendere la strada. Ed è così, in solitudine, che la mia amata montagna mi porge il suo regalo... Andrea è andato avanti e da dove è ora non può partecipare alla festa, io sono rimasta indietro per fare qualche foto alle montagne... Ecco che improvvisamente il vento si ferma, c'è un silenzio incredibile e dentro di me trattengo il fiato, penso addirittura che la terra stia per tremare, tanta è la percezione di questo momento... L'acqua del lago si ferma completamente e diventa un gigantesco specchio. Sono l'unica che può vedere questa meraviglia, in posizione privilegiata e con la reflex al collo. Non so dire quanto questo momento sia durato, credo non più di sessanta secondi, ma me lo sono goduta tutto, come un bellissimo regalo di compleanno, perchè sono certa che era soltanto per me.
Arriviamo a quota 2100 con negli occhi un mare di luce. C'è la neve e la temperatura è scesa ad 1,5 gradi, ma il cuore è talmente pieno che non avvertiamo il freddo ed anzi, dopo qualche foto alla vetta innevata, ci accoccoliamo sulla sella di Olivia e ci godiamo la discesa a valle come se la strada ci stesse cullando.
E' stato proprio un magnifico compleanno!