Già da qualche giorno Andrea mi aveva preannunciato che le previsioni del tempo per il weekend non lasciavano dubbio alcuno sull’arrivo della primavera: temperature gradevoli, cielo azzurro, assenza totale di perturbazioni su tutto il centro Italia, anche in quota… Così, complice anche il dentista, la trasferta romana di Frush si è rapidamente trasformata nella trasferta pescarese della Micia!
Partiamo intorno alle 9, dopo una lunga trattativa sulla destinazione decidiamo di andare a istinto… Troviamo un compromesso su come realizzare il mio scaramantico rito del saluto al Gran Sasso: niente Campo Imperatore, ma una dondolata sul versante teramano, per entrambi il più generoso per scorci e panorami…
Così, dopo aver “tanto per” infilato pigiama e spazzolino da denti nel bauletto, arriviamo nel teramano e saliamo a Pietracamela, un paesino che da anni ci portiamo nel cuore e che non pensavamo fosse stato tanto colpito dal terremoto di due anni fa… Il forno sulla piazza, il cui dolce di mandorle tipico era per me un ricordo indelebile, non lavora più… Molte case sono irrimediabilmente danneggiate e stanno in piedi solo grazie ad enormi strutture di legno, alcuni vicoli sono chiusi anche ai pedoni e la parte più alta del borgo è out a causa di una grossa frana…
Usciti dal paese in direzione Prati di Tivo, passiamo davanti ad una serie di casette di legno tutte uguali ed in un attimo capiamo che purtroppo anche qui da quel tremendo 6 aprile 2009 ci sono degli sfollati… Pietracamela dista da l’Aquila una cinquantina di chilometri, ma in linea d’aria è sicuramente molto vicina…
Comunque da qui la vista sul Gran Sasso è grandiosa, più che da ogni altro luogo… La Montagna sovrasta talmente la scena da sembrare più che enorme, addirittura immensa, soprattutto ora che scintilla al sole ricoperta di ghiaccio e neve…Finora non abbiamo incontrato altri motociclisti, se non un piccolo gruppo di pescaresi bmwisti parcheggiati sulla piazza del
paese che ci hanno chiesto consigli sulla percorribilità delle strade… Loro non lo sanno, ma non potevano incappare in persona più esperta del mio Micio!
Proseguiamo in direzione di Campotosto attraverso stradine deserte e soleggiate, non proprio in ottime condizioni… C’è molta ghiaia sull’asfalto e questo ci induce, insieme alla pancia piena, a rallentare un po’ il ritmo; ne approfittiamo per goderci di più gli splendidi panorami e per fare qualche foto al lago di Provvidenza e, in particolare, ad un grosso uccello simile come stazza ad un cormorano ma dai colori più chiari e vivaci che dapprima si asciuga al sole quindi ci regala uno splendido volo…
Anche Campotosto, dove giungiamo attraverso il valico delle Capannelle, è ancora mezza addormentata: il lago è azzurro più che mai, intervallato da chiazze di neve sulle spiaggette, lo sovrastano immense montagne di cristallo… Da qui, passando per Amatrice e poi per Cittàreale scendiamo verso Norcia, per salire subito a Castelluccio… La stanchezza comincia a farsi sentire…
Infilare pigiama e spazzolino da denti nel bauletto è stata un’ottima idea! Infatti l’intenzione è quella di dormire sull’altopiano, che ci accoglie con la splendida luce del tardo pomeriggio, i cavalli al pascolo, le montagne riflesse nelle chiazze d’acqua formate dalla neve che si sta sciogliendo… Ci sono i primi trattori che, con geometrica precisione, disegnano strisce di colore marrone scuro in mezzo al giallo spento dei prati invernali schiacciati dal peso della neve riassorbita dal sole…
Chiediamo in piazza ad un commerciante di prodotti tipici se c’è un albergo aperto, e questi ci indica una casa gialla in paese, appena un centinaio di metri più su della piazza e ci dice di chiedere di Andrea dicendogli che ci manda Michele… Aggiunge che le stanze che ci suggerisce sono bellissime e che da Andrea si mangia bene… 10 e lode a Michele per il suggerimento e alla Taverna Castelluccio per la splendida stanza panoramica e la gustosa cena tipica! Il tutto per 55 euro a cranio…
Prima di cena, torniamo sul Pian Grande per qualche altra foto… La luce è calda, uniforme, suggestiva, tant’è che il mio ditino è irrefrenabile nel suo pigiare il pulsante di scatto della fedele D90… Non c’è un filo di vento, i cavalli pascolano felici a fine giornata e, a parte noi, non c’è nessun altro in giro… Siamo felici, ci sentiamo improvvisamente leggeri, appagati, in armonia profonda con il magico scenario naturale in cui siamo immersi…
La gustosa cena mal si concilia però con una bella dormita: l’agnello arrosto e i tortelloni alle noci, il vinello sincero e il dolce di ricotta, fanno su e giù nello stomaco e rendono la nottata un po’ sofferta… Forse anche il riscaldamento è un po’ troppo alto…
L’indomani alle 8 il termometro della Mukka segna 4 gradi ma io non sento freddo, l’aria è ferma, il sole già scalda la pelle… Facciamo colazione con ricotta fresca e marmellata di more, più qualche fetta di dolci casarecci e ci dirigiamo di nuovo sul Pian Grande… Anziché i cavalli, ci sono delle pelose mucche color caffellatte che brucano nelle chiazze di neve sciolta in cui si specchiano il Vettore e le altre cime dei Sibillini: la ginnastica dello scatto ricomincia, Andrea desiste molto prima di me e si sdraia a prendere il sole mentre io mi dedico alla fotografia paesaggistica… Passano centinaia di moto, quasi tutti GS, e proprio mentre stiamo lì lì per ripartire diretti a Sassotetto ci imbattiamo nel sorriso di Gabriele e Valeria e nello sguardo vispo di Sakura… E’ una festa! L’unica cosa che in questa giornata mancava è proprio una bella chiacchierata allegra con gli amici! Naturalmente lo scorrere piacevole dei minuti e delle ore rivede in automatico i programmi di entrambi i gruppi e la giornata scorre felice dapprima sul Pian Grande e quindi in piazza, dove ci fermiamo per pranzo dal mago del pentolone tanto osannato dallo zio Bazu un paio di anni fa… Ci sono anche Matteo del forum e signora,lui ha una bellissima Guzzi Stelvio che rapisce letteralmente Frush, Gabriele e Giorgio…
Sono ormai le quattro quando ci salutiamo diretti ciascuno verso casa propria… Siamo sereni, appagati, in pace col mondo, abbrustoliti di sole…così la strada che attraverso Forca di Presta porta ad Ascoli ci appare in tutto il suo splendore come un ulteriore bellissimo regalo prima di inforcare l’A14 a San Benedetto verso Pescara…
Chissà che questa fortunata giornata di sole e di sorrisi non abbia avuto in Giorgio (Alp_3225) il suo regista… L’abbiamo pensato ogni momento, a tratti con gli occhi lucidi perché avremmo voluto condividere con lui e Sandra questo primo weekend di primavera, questa luce magica e questa meravigliosa spensieratezza… come ai vecchi tempi, ancora così vicini e al tempo stesso troppo lontani….
Partiamo intorno alle 9, dopo una lunga trattativa sulla destinazione decidiamo di andare a istinto… Troviamo un compromesso su come realizzare il mio scaramantico rito del saluto al Gran Sasso: niente Campo Imperatore, ma una dondolata sul versante teramano, per entrambi il più generoso per scorci e panorami…
Così, dopo aver “tanto per” infilato pigiama e spazzolino da denti nel bauletto, arriviamo nel teramano e saliamo a Pietracamela, un paesino che da anni ci portiamo nel cuore e che non pensavamo fosse stato tanto colpito dal terremoto di due anni fa… Il forno sulla piazza, il cui dolce di mandorle tipico era per me un ricordo indelebile, non lavora più… Molte case sono irrimediabilmente danneggiate e stanno in piedi solo grazie ad enormi strutture di legno, alcuni vicoli sono chiusi anche ai pedoni e la parte più alta del borgo è out a causa di una grossa frana…
Usciti dal paese in direzione Prati di Tivo, passiamo davanti ad una serie di casette di legno tutte uguali ed in un attimo capiamo che purtroppo anche qui da quel tremendo 6 aprile 2009 ci sono degli sfollati… Pietracamela dista da l’Aquila una cinquantina di chilometri, ma in linea d’aria è sicuramente molto vicina…
Comunque da qui la vista sul Gran Sasso è grandiosa, più che da ogni altro luogo… La Montagna sovrasta talmente la scena da sembrare più che enorme, addirittura immensa, soprattutto ora che scintilla al sole ricoperta di ghiaccio e neve…Finora non abbiamo incontrato altri motociclisti, se non un piccolo gruppo di pescaresi bmwisti parcheggiati sulla piazza del
paese che ci hanno chiesto consigli sulla percorribilità delle strade… Loro non lo sanno, ma non potevano incappare in persona più esperta del mio Micio!
Proseguiamo in direzione di Campotosto attraverso stradine deserte e soleggiate, non proprio in ottime condizioni… C’è molta ghiaia sull’asfalto e questo ci induce, insieme alla pancia piena, a rallentare un po’ il ritmo; ne approfittiamo per goderci di più gli splendidi panorami e per fare qualche foto al lago di Provvidenza e, in particolare, ad un grosso uccello simile come stazza ad un cormorano ma dai colori più chiari e vivaci che dapprima si asciuga al sole quindi ci regala uno splendido volo…
Anche Campotosto, dove giungiamo attraverso il valico delle Capannelle, è ancora mezza addormentata: il lago è azzurro più che mai, intervallato da chiazze di neve sulle spiaggette, lo sovrastano immense montagne di cristallo… Da qui, passando per Amatrice e poi per Cittàreale scendiamo verso Norcia, per salire subito a Castelluccio… La stanchezza comincia a farsi sentire…
Infilare pigiama e spazzolino da denti nel bauletto è stata un’ottima idea! Infatti l’intenzione è quella di dormire sull’altopiano, che ci accoglie con la splendida luce del tardo pomeriggio, i cavalli al pascolo, le montagne riflesse nelle chiazze d’acqua formate dalla neve che si sta sciogliendo… Ci sono i primi trattori che, con geometrica precisione, disegnano strisce di colore marrone scuro in mezzo al giallo spento dei prati invernali schiacciati dal peso della neve riassorbita dal sole…
Chiediamo in piazza ad un commerciante di prodotti tipici se c’è un albergo aperto, e questi ci indica una casa gialla in paese, appena un centinaio di metri più su della piazza e ci dice di chiedere di Andrea dicendogli che ci manda Michele… Aggiunge che le stanze che ci suggerisce sono bellissime e che da Andrea si mangia bene… 10 e lode a Michele per il suggerimento e alla Taverna Castelluccio per la splendida stanza panoramica e la gustosa cena tipica! Il tutto per 55 euro a cranio…
Prima di cena, torniamo sul Pian Grande per qualche altra foto… La luce è calda, uniforme, suggestiva, tant’è che il mio ditino è irrefrenabile nel suo pigiare il pulsante di scatto della fedele D90… Non c’è un filo di vento, i cavalli pascolano felici a fine giornata e, a parte noi, non c’è nessun altro in giro… Siamo felici, ci sentiamo improvvisamente leggeri, appagati, in armonia profonda con il magico scenario naturale in cui siamo immersi…
La gustosa cena mal si concilia però con una bella dormita: l’agnello arrosto e i tortelloni alle noci, il vinello sincero e il dolce di ricotta, fanno su e giù nello stomaco e rendono la nottata un po’ sofferta… Forse anche il riscaldamento è un po’ troppo alto…
L’indomani alle 8 il termometro della Mukka segna 4 gradi ma io non sento freddo, l’aria è ferma, il sole già scalda la pelle… Facciamo colazione con ricotta fresca e marmellata di more, più qualche fetta di dolci casarecci e ci dirigiamo di nuovo sul Pian Grande… Anziché i cavalli, ci sono delle pelose mucche color caffellatte che brucano nelle chiazze di neve sciolta in cui si specchiano il Vettore e le altre cime dei Sibillini: la ginnastica dello scatto ricomincia, Andrea desiste molto prima di me e si sdraia a prendere il sole mentre io mi dedico alla fotografia paesaggistica… Passano centinaia di moto, quasi tutti GS, e proprio mentre stiamo lì lì per ripartire diretti a Sassotetto ci imbattiamo nel sorriso di Gabriele e Valeria e nello sguardo vispo di Sakura… E’ una festa! L’unica cosa che in questa giornata mancava è proprio una bella chiacchierata allegra con gli amici! Naturalmente lo scorrere piacevole dei minuti e delle ore rivede in automatico i programmi di entrambi i gruppi e la giornata scorre felice dapprima sul Pian Grande e quindi in piazza, dove ci fermiamo per pranzo dal mago del pentolone tanto osannato dallo zio Bazu un paio di anni fa… Ci sono anche Matteo del forum e signora,lui ha una bellissima Guzzi Stelvio che rapisce letteralmente Frush, Gabriele e Giorgio…
Sono ormai le quattro quando ci salutiamo diretti ciascuno verso casa propria… Siamo sereni, appagati, in pace col mondo, abbrustoliti di sole…così la strada che attraverso Forca di Presta porta ad Ascoli ci appare in tutto il suo splendore come un ulteriore bellissimo regalo prima di inforcare l’A14 a San Benedetto verso Pescara…
Chissà che questa fortunata giornata di sole e di sorrisi non abbia avuto in Giorgio (Alp_3225) il suo regista… L’abbiamo pensato ogni momento, a tratti con gli occhi lucidi perché avremmo voluto condividere con lui e Sandra questo primo weekend di primavera, questa luce magica e questa meravigliosa spensieratezza… come ai vecchi tempi, ancora così vicini e al tempo stesso troppo lontani….