Due giorni appena: a tanto ammontano le ferie che ci sono state concesse per allungare questo weekend. Ma le previsioni del tempo sono ghiotte e i pensieri che ci frullano nel cervello ambiziosi…Attacchiamo a fare le borse alle 23 del venerdì, dopo aver passato il dopocena a gironzolare su Google Map e a segnare sulla cartina i preziosi consigli di Trottalemme… Una pulitina alle ottiche, tiriamo fuori dall’armadio le giacche pesanti e un paio di maglie di lana… La destinazione è a circa 750 km di distanza ed è una meta bbastanza inflazionata ma della quale non saremo mai sazi… Non è un caso che le Dolomiti ce le invidino in tutto il mondo!
Riusciamo a partire alle 8 di mattina, c’è parecchio traffico oltre agli immancabili lavori in corso con tanto di autovelox in A14, ma alle 13 abbiamo alle spalle già 500 km. Usciamo dall’autostrada a Bressanone e puntiamo in Val Pusteria, decisi a fare base a San Vigilio in Marebbe. Alle 16.30 siamo belli che sistemati in un hotel/museo molto accogliente pieno di orologi e maschere antiche. Molti alberghi sono già chiusi, altri stanno per concludere la stagione, gente in giro ce n’è poca nonostante il bel tempo e le temperature gradevoli. Proprio la bassa affluenza turistica ci consentirà di fare conoscenza con gli altri ospiti dell’hotel, alcuni dei quali davvero simpatici e divertenti, cenando tutti insieme.
Anche se il sole è già basso e sta per tramontare decidiamo di concederci un girello in moto scarichi fino al Rifugio Pederù, poco oltre i 1500 metri di quota. Sulla mappa sembrerebbe il posto ideale dove familiarizzare con le marmotte, e l’ora è certamente la più adatta ad incontrare questi simpatici animaletti. In realtà incontreremo cavalli, mucche e galline, ma delle marmotte nessuna traccia… Ci resto un po’ male, Andrea mi prende in giro e ride felice
pensando che, grazie all’RT, siamo a 750 chilometri da casa senza fatica, immersi in uno scenario fantastico e con le previsioni del tempo che danno bello anzi bellissimo fino a mercoledì della prossima settimana.
La cena è molto al di sotto delle nostre aspettative, ma le risate non mancano grazie ad una coppia di romani nostri vicini di tavolo… Poi si aggiungono il proprietario dell’albergo, che ci si presenta come il “guardiano” ed il suo compare smanettone, e in poco si crea un’atmosfera di dopo cena goliardica come se ci si conoscesse da sempre… A breve è svelato anche il mistero della cena poco gustosa: il cuoco ha terminato la stagione e il padrone di casa l’ha sostituito cercando di fare del suo meglio!
Dieci ore filate di sonno profondo e l’indomani alle nove, freschi e riposati, siamo in sella, col termometro della moto che segna 5 gradi. Oggi la giornata è dedicata ai passi“classici”: Gardena, Sella, Fedaia, Giau, Falsarego e Valparola. Pranzo al sacco con speck e formaggio “maturo” e strudel a profusione! Man mano che la lancetta dell’orologio si sposta in avanti la temperatura si alza e così ci ritroviamo sul Giau in t-shirt e cappellino, a contemplare dall’alto il passo col suo via vai di motociclisti… Ci sono in giro tantissimi tedeschi ed austriaci, coi loro motori un po’ vecchiotti, le giacche di sostanza e quelle meravigliose grosse targhe sempre un po’ ammaccate! Una birra nella mano destra,un saluto con la sinistra alle moto che continuano ad arrivare una dopo l’altra…
Torniamo in albergo dopo una merenda con strudel e birra sul Valparola, dove una donna fa il bagno nel lago nuda nonostante la temperatura sia di nuovo scesa al di sotto dei 10 gradi, sotto lo sguardo attonito di chi, poco più su, contempla il lago seduto ai tavoli del rifugio omonimo… Anche oggi non sono riuscita ad avvistare nemmeno una marmotta, e quel che è peggio non ho sentito fischi neppure allontanandomi dalla strada per salire sui pendi che circondano il Giau… La mia mente e il mio cuore tornano a qualche anno fa, ai numerosi avvistamenti di animali fatti negli stessi identici posti, a quel fischiare chiassoso, gioioso e insistente delle marmottine che giocano e si rotolano veloci ed agili sui pendii … Anche sul Valparola, come già sul Sella, il mio sguardo cade su una pubblicitàdisgustosa di una pomata fatta col grasso delle marmotte, usato come rimedio per reumatismi e simili… Andrea ed io siamo attoniti, non possiamo fare a meno di pensare che l’uomo per il dio danaro sarebbe capace di rovinare qualsiasi paradiso trasformandolo in un inferno!
I km percorsi in questa intensa giornata sono 171, tutti belli!
La sera siamo letteralmente cotti di sole e di felicità, alle nove siamo già a letto, divertiti dai racconti dei nostri compagni di cena davvero molto simpatici.
L’indomani partiamo intorno alle 9 con 7 gradi ed un itinerario esplorativo in mente: posti nuovi, dove non siamo mai stati. Attacchiamo il bellissimo Passo delle Erbe, che troviamo strapieno di escursionisti nonostante sia ancora molto presto. Poi ci dirigiamo verso la Valle Aurina, seguendo i consigli di Giulio che qui è di casa.
Infine prima del calar del sole scopriamo il meraviglioso lago Braies e ci facciamo il Passo Furcia…Il mio pensiero va a Fabrizio, compagno di cena, partito di prima mattina perché voleva gustarsi la partita della sua squadra del cuore dal divano di casa sua; benedico che Andrea non sia un fanatico del pallone perché altrimenti a quell’ora della domenica non saremmo potuti essere in riva a quelmeraviglioso lago a guardare scendere il
sole… Pure qua solo marmotte in barattolo, sotto forma di gel! Alla pubblicità si sostituisce una visione ancora più cruda: i flaconi pieni del grasso miracoloso! Assassini!
Stranamente in albergo ci attende una cena niente male: cucina locale, è evidente che al proprietario/cuoco le cose tipiche riescono meglio! Abbiamo percorso 244 chilometri e siamo stracotti, sebbene ci sentiamo completamente appagati da queste meravigliose giornate di sole a spasso per i monti…
Dopo una comoda sveglia, decidiamo di approfittare del bel tempo per goderci un’altra mezza giornata sulle Dolomiti: con l’RT è possibile anche partire alle 2 del pomeriggio per farsi una tirata di 750 km! Così attacchiamo il Campolongo ed il bellissimo Pordoi, dove finalmente mi godo il rotolio delle marmotte sui prati e i loro fischi che mi sembrano la musica più bella del mondo!
Infine uno strudel sulPasso Costalunga e gli occhi persi tra le mille sfumature verdi e azzurre del lago di Carezza dove arriviamo planando leggeri leggeri…
Inforchiamo l’autostrada del Brennero alle due passate a Bolzano nord e alle dieci siamo a casa, frastornati e felici…
Mi toccherà appena qualche ora di sonno perché domattina dovrò percorrere i 230 km che separano Pescara da Albano Laziale, dove lavoro, ma so già che non sentirò la stanchezza: sono talmente contenta di queste giornate appena trascorse che mi daranno la carica per un bel po’ di giorni! Non posso fare a meno di pensare che se non avessimo avuto l’RT tutto sarebbe stato più faticoso…
Frush, ma siamo davvero sicuri di mandarla in pensione?
Riusciamo a partire alle 8 di mattina, c’è parecchio traffico oltre agli immancabili lavori in corso con tanto di autovelox in A14, ma alle 13 abbiamo alle spalle già 500 km. Usciamo dall’autostrada a Bressanone e puntiamo in Val Pusteria, decisi a fare base a San Vigilio in Marebbe. Alle 16.30 siamo belli che sistemati in un hotel/museo molto accogliente pieno di orologi e maschere antiche. Molti alberghi sono già chiusi, altri stanno per concludere la stagione, gente in giro ce n’è poca nonostante il bel tempo e le temperature gradevoli. Proprio la bassa affluenza turistica ci consentirà di fare conoscenza con gli altri ospiti dell’hotel, alcuni dei quali davvero simpatici e divertenti, cenando tutti insieme.
Anche se il sole è già basso e sta per tramontare decidiamo di concederci un girello in moto scarichi fino al Rifugio Pederù, poco oltre i 1500 metri di quota. Sulla mappa sembrerebbe il posto ideale dove familiarizzare con le marmotte, e l’ora è certamente la più adatta ad incontrare questi simpatici animaletti. In realtà incontreremo cavalli, mucche e galline, ma delle marmotte nessuna traccia… Ci resto un po’ male, Andrea mi prende in giro e ride felice
pensando che, grazie all’RT, siamo a 750 chilometri da casa senza fatica, immersi in uno scenario fantastico e con le previsioni del tempo che danno bello anzi bellissimo fino a mercoledì della prossima settimana.
La cena è molto al di sotto delle nostre aspettative, ma le risate non mancano grazie ad una coppia di romani nostri vicini di tavolo… Poi si aggiungono il proprietario dell’albergo, che ci si presenta come il “guardiano” ed il suo compare smanettone, e in poco si crea un’atmosfera di dopo cena goliardica come se ci si conoscesse da sempre… A breve è svelato anche il mistero della cena poco gustosa: il cuoco ha terminato la stagione e il padrone di casa l’ha sostituito cercando di fare del suo meglio!
Dieci ore filate di sonno profondo e l’indomani alle nove, freschi e riposati, siamo in sella, col termometro della moto che segna 5 gradi. Oggi la giornata è dedicata ai passi“classici”: Gardena, Sella, Fedaia, Giau, Falsarego e Valparola. Pranzo al sacco con speck e formaggio “maturo” e strudel a profusione! Man mano che la lancetta dell’orologio si sposta in avanti la temperatura si alza e così ci ritroviamo sul Giau in t-shirt e cappellino, a contemplare dall’alto il passo col suo via vai di motociclisti… Ci sono in giro tantissimi tedeschi ed austriaci, coi loro motori un po’ vecchiotti, le giacche di sostanza e quelle meravigliose grosse targhe sempre un po’ ammaccate! Una birra nella mano destra,un saluto con la sinistra alle moto che continuano ad arrivare una dopo l’altra…
Torniamo in albergo dopo una merenda con strudel e birra sul Valparola, dove una donna fa il bagno nel lago nuda nonostante la temperatura sia di nuovo scesa al di sotto dei 10 gradi, sotto lo sguardo attonito di chi, poco più su, contempla il lago seduto ai tavoli del rifugio omonimo… Anche oggi non sono riuscita ad avvistare nemmeno una marmotta, e quel che è peggio non ho sentito fischi neppure allontanandomi dalla strada per salire sui pendi che circondano il Giau… La mia mente e il mio cuore tornano a qualche anno fa, ai numerosi avvistamenti di animali fatti negli stessi identici posti, a quel fischiare chiassoso, gioioso e insistente delle marmottine che giocano e si rotolano veloci ed agili sui pendii … Anche sul Valparola, come già sul Sella, il mio sguardo cade su una pubblicitàdisgustosa di una pomata fatta col grasso delle marmotte, usato come rimedio per reumatismi e simili… Andrea ed io siamo attoniti, non possiamo fare a meno di pensare che l’uomo per il dio danaro sarebbe capace di rovinare qualsiasi paradiso trasformandolo in un inferno!
I km percorsi in questa intensa giornata sono 171, tutti belli!
La sera siamo letteralmente cotti di sole e di felicità, alle nove siamo già a letto, divertiti dai racconti dei nostri compagni di cena davvero molto simpatici.
L’indomani partiamo intorno alle 9 con 7 gradi ed un itinerario esplorativo in mente: posti nuovi, dove non siamo mai stati. Attacchiamo il bellissimo Passo delle Erbe, che troviamo strapieno di escursionisti nonostante sia ancora molto presto. Poi ci dirigiamo verso la Valle Aurina, seguendo i consigli di Giulio che qui è di casa.
Infine prima del calar del sole scopriamo il meraviglioso lago Braies e ci facciamo il Passo Furcia…Il mio pensiero va a Fabrizio, compagno di cena, partito di prima mattina perché voleva gustarsi la partita della sua squadra del cuore dal divano di casa sua; benedico che Andrea non sia un fanatico del pallone perché altrimenti a quell’ora della domenica non saremmo potuti essere in riva a quelmeraviglioso lago a guardare scendere il
sole… Pure qua solo marmotte in barattolo, sotto forma di gel! Alla pubblicità si sostituisce una visione ancora più cruda: i flaconi pieni del grasso miracoloso! Assassini!
Stranamente in albergo ci attende una cena niente male: cucina locale, è evidente che al proprietario/cuoco le cose tipiche riescono meglio! Abbiamo percorso 244 chilometri e siamo stracotti, sebbene ci sentiamo completamente appagati da queste meravigliose giornate di sole a spasso per i monti…
Dopo una comoda sveglia, decidiamo di approfittare del bel tempo per goderci un’altra mezza giornata sulle Dolomiti: con l’RT è possibile anche partire alle 2 del pomeriggio per farsi una tirata di 750 km! Così attacchiamo il Campolongo ed il bellissimo Pordoi, dove finalmente mi godo il rotolio delle marmotte sui prati e i loro fischi che mi sembrano la musica più bella del mondo!
Infine uno strudel sulPasso Costalunga e gli occhi persi tra le mille sfumature verdi e azzurre del lago di Carezza dove arriviamo planando leggeri leggeri…
Inforchiamo l’autostrada del Brennero alle due passate a Bolzano nord e alle dieci siamo a casa, frastornati e felici…
Mi toccherà appena qualche ora di sonno perché domattina dovrò percorrere i 230 km che separano Pescara da Albano Laziale, dove lavoro, ma so già che non sentirò la stanchezza: sono talmente contenta di queste giornate appena trascorse che mi daranno la carica per un bel po’ di giorni! Non posso fare a meno di pensare che se non avessimo avuto l’RT tutto sarebbe stato più faticoso…
Frush, ma siamo davvero sicuri di mandarla in pensione?