Passando per Bussi e Castel del Monte, arriviamo a Fonte Vetica a quota 1600 s.l.m. verso le 11 e 30, con cinque gradi ed un freddo cane, ma soprattutto col vento che taglia la faccia.
Ci fermiamo davanti al rifugio Mucciante, stranamente aperto, per metterci addosso vari strati e dare un morso alla gustosa pizza acquistata per strada in un forno dove facciamo spesso provviste perchè sa di buono.
Il vento è davvero feroce, vestirsi è difficilissimo, ma siamo intenzionati a proseguire subito per Campo Imperatore in quanto siamo convinti che il tempo peggiorerà nel pomeriggio.
Percorriamo poche curve, ci fermiamo per delle foto alle gole, ed ecco che, nonostante i raggi del sole filtrino attraverso le nuvole, comincia a piovere sempre più forte.
Acqua e vento sono un binomio da non prendere alla leggera e così decidiamo per un rapido dietro front e ci rifugiamo da Mucciante. Anche perchè mi sa tanto che proseguendo l'acqua diventerebbe neve!
All'interno del rifugio c'è una grossa stufa accesa ed i tavoli, nonostante sia appena mezzogiorno, sono già occupati. Ne resta uno per due e ce lo accaparriamo.
Il freddo ci ha messo fame e gli occhi guardano bramosi gli arrosticini sul bancone.
Noto che i proprietari hanno sistemato i bracieri sotto la tettoia (per ripararli dalla pioggia) e li stanno accendendo con il gas, così aspettiamo di poter cuocere i nostri spiedini smangiucchiando un pochino di formaggio.
Intanto che mangiamo, fuori piove e parecchi escursionisti si rifugiano nel locale che si riempie di voci e di presenze.
Io sbircio attraverso la finestra perchè aspetto la luce magica di quando finisce il temporale e tutto si accende... E poi non mi va di spegnere le candeline davanti a tutta questa gente, voglio farlo all'aperto e lontano da occhi indiscreti.
Dopo il caffè e qualche chiacchiera con i nostri vicini di tavolo, ci rivestiamo e usciamo fuori. Il vento si è calmato e la luce si fa sempre più intensa, l'aria è incredibilmente limpida e tutto sembra magico.
Le soste lungo la strada sono più di una. Ma è impossibile non fermarsi ad assaporare lo spettacolo della natura.
Questa è la stagione dei cavalli e difatti ne scorgo un branco su un ripido pendio: scendono in fila indiana lungo il sentiero a piccolissimi gruppi e poi, raggiunto il prato, galoppano felici nel vento... E' una scena meravigliosa, e ce la godiamo a terra, col motore spento e lo zoom alla massima apertura.
Arriviamo in un altro punto panoramico che a noi piace molto.C'è un piccolo lago in cui nelle giornate di tempo bello si riflette il Corno Grande: oggi il vento increspa l'acqua e dunque la montagna non si specchia nel lago.