I posti sotto casa hanno un gusto speciale. Ogni volta hanno la capacità di colpirmi al cuore con la loro mutevolezza, i loro umori, i piccoli doni che come amici fedeli mi riservano ad ogni nuovo incontro… Ogni volta mostrano profili nuovi, angoli nascosti, perfino lati oscuri… Ogni volta è come se il legame profondo che ho con loro si facesse più saldo…
Mi piace tornare a “casa”… Mi piace in modo speciale dopo un viaggio… Perché potrei andare in capo al mondo, raggiungere le mete più ambite, vedere posti fantastici, senza che quel bisogno di “tornare” che ho nel cuore sia messo in discussione…
Anche pochi giorni dopo essere rientrata dai Parchi degli Stati Uniti, annoverati trai posti più belli del mondo, Campo Imperatore è riuscito a stregarmi…ed oggi, complice una luce bassa, limpida, tipicamente invernale, abbinata ad un’aria ferma e insolitamente calda, l’ha fatto ancora…
Ad ogni metro, mentre salivamo in sella alla mukka, ad una velocità volutamente bassissima, Andrea ed io quasi non credevamo ai nostri occhi… Il nostro posto del cuore ci stava regalando un altro pezzo di sé, riusciva a mostrarsi ancora diverso forse per la millesima volta…e ogni metro diventava una meravigliosa scoperta, rivelando al mio obiettivo scatti inediti…
Da troppi sabati non faceva una giornata così limpida, e con Andrea ne abbiamo subito approfittato per andare a salutare le nostre montagne prima dell’inverno, consapevoli che a giorni la sbarra di metallo si abbasserà rendendo impossibile raggiungere l’altopiano e che presto metri di neve copriranno ogni cosa…
Siamo saliti dalle svolte di Popoli fino a Santo Stefano di Sessanio, godendo del colpo d’occhio sulle viti ormai arrugginite e gli alberi spogli…
Poi l’incontro con i cavalli che avevano i piccoli e con le cime sempre più vicine, bianche come panettoni cosparsi di zucchero a velo…
Niente sole a picco, ombre lunghe, una luce ideale per fotografare, un sole caldo, circa 7 gradi in più rispetto alla temperatura che c’era a valle… Il Corno Grande riflesso in un lago che fino all’anno scorso non c’era…
Poi gli arrosticini e le salsicce gustate a Fonte Vetica insieme ad un escursionista che tornava dal Camicia e a tre guzzisti soddisfatti delle loro cavalcature… Niente turisti della domenica, solo “intenditori” del posto… Niente voci di bambini che giocano, ma solo il silenzio ed il profumo della montagna…
E, infine, mentre scendevamo di nuovo a valle, un grosso cinghiale che scorrazzava su un pratone prima di tornare nel bosco… Un caffè a Castel del Monte, nel solito bar dove i soliti vecchiarelli giocano a carte e oramai ci riconoscono con un sorriso, poi a casa con la notte che scende ed una pagnotta di pan di patate calda nel bauletto…
Una giornata fantastica, piena di luce e fonte di profonda armonia, semplicemente “sotto casa”…
Mi piace tornare a “casa”… Mi piace in modo speciale dopo un viaggio… Perché potrei andare in capo al mondo, raggiungere le mete più ambite, vedere posti fantastici, senza che quel bisogno di “tornare” che ho nel cuore sia messo in discussione…
Anche pochi giorni dopo essere rientrata dai Parchi degli Stati Uniti, annoverati trai posti più belli del mondo, Campo Imperatore è riuscito a stregarmi…ed oggi, complice una luce bassa, limpida, tipicamente invernale, abbinata ad un’aria ferma e insolitamente calda, l’ha fatto ancora…
Ad ogni metro, mentre salivamo in sella alla mukka, ad una velocità volutamente bassissima, Andrea ed io quasi non credevamo ai nostri occhi… Il nostro posto del cuore ci stava regalando un altro pezzo di sé, riusciva a mostrarsi ancora diverso forse per la millesima volta…e ogni metro diventava una meravigliosa scoperta, rivelando al mio obiettivo scatti inediti…
Da troppi sabati non faceva una giornata così limpida, e con Andrea ne abbiamo subito approfittato per andare a salutare le nostre montagne prima dell’inverno, consapevoli che a giorni la sbarra di metallo si abbasserà rendendo impossibile raggiungere l’altopiano e che presto metri di neve copriranno ogni cosa…
Siamo saliti dalle svolte di Popoli fino a Santo Stefano di Sessanio, godendo del colpo d’occhio sulle viti ormai arrugginite e gli alberi spogli…
Poi l’incontro con i cavalli che avevano i piccoli e con le cime sempre più vicine, bianche come panettoni cosparsi di zucchero a velo…
Niente sole a picco, ombre lunghe, una luce ideale per fotografare, un sole caldo, circa 7 gradi in più rispetto alla temperatura che c’era a valle… Il Corno Grande riflesso in un lago che fino all’anno scorso non c’era…
Poi gli arrosticini e le salsicce gustate a Fonte Vetica insieme ad un escursionista che tornava dal Camicia e a tre guzzisti soddisfatti delle loro cavalcature… Niente turisti della domenica, solo “intenditori” del posto… Niente voci di bambini che giocano, ma solo il silenzio ed il profumo della montagna…
E, infine, mentre scendevamo di nuovo a valle, un grosso cinghiale che scorrazzava su un pratone prima di tornare nel bosco… Un caffè a Castel del Monte, nel solito bar dove i soliti vecchiarelli giocano a carte e oramai ci riconoscono con un sorriso, poi a casa con la notte che scende ed una pagnotta di pan di patate calda nel bauletto…
Una giornata fantastica, piena di luce e fonte di profonda armonia, semplicemente “sotto casa”…