Scrigno di tesori quale è, anche oggi l'Abruzzo c'ha fatto un magnifico regalo...Siamo usciti senza un itinerario preciso, tanto con la magnifica giornata di sole che c'era, ogni strada, ogni pietra ed ogni ciuffo d'erba del nostro amato Abruzzo ci sarebbe sembrato certamente bellissimo... Direzione
Majella, neppure un chilometro di autostrada, un verde brillante come appena lavato dalla pioggia...
La prima sosta nell'antichissimo borgo chietino di Guardiagrele. Qui la tradizione rivive in ogni arte e mestiere, e di sabato mattina il paesino è di un gioioso che sarebbe un peccato limitarsi a bere un caffè... Come resistere alla tentazione di una "pasta"? Le chiamo così perchè quando si entra nella minuscola pasticceria di Emo Lullo di esposto non c'è nulla, a parte un cartello che recita "Paste 1,50 euro". Le "paste" sono di un solo tipo e sono una squisitezza: semplicissimo e soffice pan di spagna con all'interno una crema all'uovo. Nè panna, nè burro, nè liquore, ma solo ingredienti semplici e genuini. E una spolverata di zucchero a velo che ti si appiccica addosso e ti addolcisce tutta la giornata!
E' bello consumarle su un piccolo bancone sito all'interno del locale, perchè sullo stesso c'è una spazzola per abiti che serve a pulire lo zucchero che nell'addentamento della pasta vola ovunque... Anche il pavimento è pieno di zucchero, lasciato lì da chi è passato prima di noi! Il nome di queste "paste" è in realtà "sise delle monache" e posso solo immaginarne l'origine più o meno maliziosamente!
Minnie se la gode in piazza all'ombra di un grosso albero e così noi ci godiamo il paese a piedi con varie soste per acquisti artigianali: dolci per la colazione in un antico forno, gelatina al montepulciano per accompagnare qualche cena a base di formaggi, un pacco di "ostie del papa" (altro dolcino tipico con Ratafia Elisir d'Amore), un guanto per il forno ricamato, etc. etc. Tanto la Minnie è molto capiente con i suoi bauloni d'alluminio!
Ripartiamo verso la mezza, dopo una lunga chiacchierata con un biker del posto, e ci dirigiamo verso Fara San Martino, altro paese della provincia di Chieti molto interessante, tra l'altro sede del Pastificio De Cecco (per me la migliore pasta italiana, fatta con acqua di sorgente). In piazza sentiamo urlare un "Bellissima!" da un tizio che esce da un bar: ce l'ha con noi, il complimento è per la rossa Minnie che ringrazia con un colpo di clacson!
Arriviamo al "bar del parco", vicino all'ingresso delle gole, e ci concediamo uno spuntino veloce prima di decidere di fermare la moto e di dedicarci al breve sentiero che attraversa le gole... A convincerci un vecchietto novantenne seduto al bar, che ci racconta del "monastero sepolto" che recenti lavori tuttora in corso stanno riportando pian piano alla luce: risale addirittura all'ottavo secolo. Nei miei ricordi il paesaggio di cui si gode attraversando le gole è splendido, ed io sono il tipo che se mi innamoro a prima vista di un luogo è per sempre... Così rivivo l'emozione di questa passeggiata fatta per la prima volta molti anni fa: oltre a noi, ci sono dei ragazzi che stanno facendo scuola di roccia... E' pieno di more mature...
Il tratto fino al monastero sepolto è estremamente breve, così proseguiamo fino alla Fonte di Vaiz Long (strano nome per una fontana di montagna in Abruzzo) ed è una gioia per gli occhi perchè attorno a noi la natura trionfa in tutto il suo splendore...
Majella, neppure un chilometro di autostrada, un verde brillante come appena lavato dalla pioggia...
La prima sosta nell'antichissimo borgo chietino di Guardiagrele. Qui la tradizione rivive in ogni arte e mestiere, e di sabato mattina il paesino è di un gioioso che sarebbe un peccato limitarsi a bere un caffè... Come resistere alla tentazione di una "pasta"? Le chiamo così perchè quando si entra nella minuscola pasticceria di Emo Lullo di esposto non c'è nulla, a parte un cartello che recita "Paste 1,50 euro". Le "paste" sono di un solo tipo e sono una squisitezza: semplicissimo e soffice pan di spagna con all'interno una crema all'uovo. Nè panna, nè burro, nè liquore, ma solo ingredienti semplici e genuini. E una spolverata di zucchero a velo che ti si appiccica addosso e ti addolcisce tutta la giornata!
E' bello consumarle su un piccolo bancone sito all'interno del locale, perchè sullo stesso c'è una spazzola per abiti che serve a pulire lo zucchero che nell'addentamento della pasta vola ovunque... Anche il pavimento è pieno di zucchero, lasciato lì da chi è passato prima di noi! Il nome di queste "paste" è in realtà "sise delle monache" e posso solo immaginarne l'origine più o meno maliziosamente!
Minnie se la gode in piazza all'ombra di un grosso albero e così noi ci godiamo il paese a piedi con varie soste per acquisti artigianali: dolci per la colazione in un antico forno, gelatina al montepulciano per accompagnare qualche cena a base di formaggi, un pacco di "ostie del papa" (altro dolcino tipico con Ratafia Elisir d'Amore), un guanto per il forno ricamato, etc. etc. Tanto la Minnie è molto capiente con i suoi bauloni d'alluminio!
Ripartiamo verso la mezza, dopo una lunga chiacchierata con un biker del posto, e ci dirigiamo verso Fara San Martino, altro paese della provincia di Chieti molto interessante, tra l'altro sede del Pastificio De Cecco (per me la migliore pasta italiana, fatta con acqua di sorgente). In piazza sentiamo urlare un "Bellissima!" da un tizio che esce da un bar: ce l'ha con noi, il complimento è per la rossa Minnie che ringrazia con un colpo di clacson!
Arriviamo al "bar del parco", vicino all'ingresso delle gole, e ci concediamo uno spuntino veloce prima di decidere di fermare la moto e di dedicarci al breve sentiero che attraversa le gole... A convincerci un vecchietto novantenne seduto al bar, che ci racconta del "monastero sepolto" che recenti lavori tuttora in corso stanno riportando pian piano alla luce: risale addirittura all'ottavo secolo. Nei miei ricordi il paesaggio di cui si gode attraversando le gole è splendido, ed io sono il tipo che se mi innamoro a prima vista di un luogo è per sempre... Così rivivo l'emozione di questa passeggiata fatta per la prima volta molti anni fa: oltre a noi, ci sono dei ragazzi che stanno facendo scuola di roccia... E' pieno di more mature...
Il tratto fino al monastero sepolto è estremamente breve, così proseguiamo fino alla Fonte di Vaiz Long (strano nome per una fontana di montagna in Abruzzo) ed è una gioia per gli occhi perchè attorno a noi la natura trionfa in tutto il suo splendore...