Il 2009 è stato l’anno della Francia: a giugno in Alvernia, tra campagne, vulcani e colli che raramente superano i 1300 metri, con ritorno dal Vercors; ad agosto in Normandia e Bretagna, con un assaggio di Borgogna che ci ha lasciato l’acquolina in bocca ed un epilogo sulle Alpi alla ricerca di emozioni di alta quota.
Abbiamo percorso circa 11.000 chilometri di Francia, tutti incantevoli…
Scrivo che è metà agosto ed è quasi ora di tornare al lavoro, con la mente che ancora rincorre gli scatti compiuti dalla mia Nikon negli ultimi mesi: tanti come non mai, tutti fatti in Francia, terra immensa che alterna paesaggi differenti e meravigliosi, che riflettono le caratteristiche delle nazioni confinanti purmantenendo perfettamente integra la loro cultura rigorosamente made in France.
L’Alvernia è la regione dei vulcani, oramai spenti e coperti da un manto verde che, a seconda del cielo, cambia continuamente colore. La forma delle nuvole cambia la tappezzeria dei “puy” anche cento volte al giorno, e l’estate porta con sé le fioriture, i rotoli di fieno lungo le strettissime stradine di campagna che corrono parallele alle vie principali e consentono a chi è in moto di godere di paesaggi agresti di incredibile bellezza che mettono serenità e sembrano pacare ogni moto del cuore. Poi i rapaci guardiani dei campi di grano, i paesini medievali che si susseguono zeppi di insegne e scritte colorate, a giugno ancora vuoti di turisti e perciò ancora più godibili… Ognuno ha la sua basilica, capolavoro di arte romanica, spesso possente ma di lineare semplicitàarchitettonica, ognuno ha il suo municipio con la bandiera francese agitata dal vento, ognuno ha almeno una boulangerie-patisserie che profuma l’aria di paneappena fatto e di dolci morbidi e deliziosi…E ognuno ha il suo bar sulla piazza dove indugiare davanti ad un caffè che è reso più buono dal fatto che non può essere preso di corsa al banco ma deve necessariamente essere sorseggiato comodamente seduti ad un tavolo che “osserva” la piazza e la gente…
La Normandia è la terra dello sbarco, carica di storia e di atmosfere, con il ritmo della vita scandito dalle maree e l’orizzonte che si perde su spiagge immense dove il vento che soffia evoca le anime inquiete dei tanti soldati che lì si sono spenti all’improvviso sotto il fuoco nemico nel lontano 1944… Poi la suggestione delle sue alte scogliere e della baia di Mont San Michel la cui sagoma ti accompagna come un faro anche quando c’è nebbia a ricordarti in che luogo sei immerso…
La Bretagna è il regno del mare, il lembo di terra più occidentale della Francia, oltre le cui sponde c’è l’Oceano Atlantico… Regala alte scogliere, fari, baie bianche, straordinarie e profumatissime fioriture d’erica, un mare irascibile e assai pescoso, una cultura le cui origini celtiche rivivono, oltre che nell’idioma, nella simbologia e nelle tradizioni, rendendola più viva che mai…
La Borgogna per ora per noi è solo Semur en Auxois, cittadina scoperta per caso esubito entrataci nel cuore, con i suoi tetti di ardesia, i vicoli accesi dal sole e pieni di gatti, la cattedrale e la sua piazza carica di vita e di locali tipici, il suo pane appuntito e le migliaia di sfumature del cielo, delle insegne e dei palazzi…
Le Alpi sono gli altissimi Col dell’Isoard e Col de La Bonette, e gli aspri paesaggi del Vercors, unici ed indimenticabili.
E noi? Noi siamo felici di aver scoperto un pezzetto d’Europa in più, consapevoli che ogni viaggio è un’occasione di crescita, un bagaglio significativo che col tempo diventa ancora più prezioso, un ulteriore pezzo di vita percorso insieme con l’armonia negli occhi e nel cuore.
Abbiamo percorso circa 11.000 chilometri di Francia, tutti incantevoli…
Scrivo che è metà agosto ed è quasi ora di tornare al lavoro, con la mente che ancora rincorre gli scatti compiuti dalla mia Nikon negli ultimi mesi: tanti come non mai, tutti fatti in Francia, terra immensa che alterna paesaggi differenti e meravigliosi, che riflettono le caratteristiche delle nazioni confinanti purmantenendo perfettamente integra la loro cultura rigorosamente made in France.
L’Alvernia è la regione dei vulcani, oramai spenti e coperti da un manto verde che, a seconda del cielo, cambia continuamente colore. La forma delle nuvole cambia la tappezzeria dei “puy” anche cento volte al giorno, e l’estate porta con sé le fioriture, i rotoli di fieno lungo le strettissime stradine di campagna che corrono parallele alle vie principali e consentono a chi è in moto di godere di paesaggi agresti di incredibile bellezza che mettono serenità e sembrano pacare ogni moto del cuore. Poi i rapaci guardiani dei campi di grano, i paesini medievali che si susseguono zeppi di insegne e scritte colorate, a giugno ancora vuoti di turisti e perciò ancora più godibili… Ognuno ha la sua basilica, capolavoro di arte romanica, spesso possente ma di lineare semplicitàarchitettonica, ognuno ha il suo municipio con la bandiera francese agitata dal vento, ognuno ha almeno una boulangerie-patisserie che profuma l’aria di paneappena fatto e di dolci morbidi e deliziosi…E ognuno ha il suo bar sulla piazza dove indugiare davanti ad un caffè che è reso più buono dal fatto che non può essere preso di corsa al banco ma deve necessariamente essere sorseggiato comodamente seduti ad un tavolo che “osserva” la piazza e la gente…
La Normandia è la terra dello sbarco, carica di storia e di atmosfere, con il ritmo della vita scandito dalle maree e l’orizzonte che si perde su spiagge immense dove il vento che soffia evoca le anime inquiete dei tanti soldati che lì si sono spenti all’improvviso sotto il fuoco nemico nel lontano 1944… Poi la suggestione delle sue alte scogliere e della baia di Mont San Michel la cui sagoma ti accompagna come un faro anche quando c’è nebbia a ricordarti in che luogo sei immerso…
La Bretagna è il regno del mare, il lembo di terra più occidentale della Francia, oltre le cui sponde c’è l’Oceano Atlantico… Regala alte scogliere, fari, baie bianche, straordinarie e profumatissime fioriture d’erica, un mare irascibile e assai pescoso, una cultura le cui origini celtiche rivivono, oltre che nell’idioma, nella simbologia e nelle tradizioni, rendendola più viva che mai…
La Borgogna per ora per noi è solo Semur en Auxois, cittadina scoperta per caso esubito entrataci nel cuore, con i suoi tetti di ardesia, i vicoli accesi dal sole e pieni di gatti, la cattedrale e la sua piazza carica di vita e di locali tipici, il suo pane appuntito e le migliaia di sfumature del cielo, delle insegne e dei palazzi…
Le Alpi sono gli altissimi Col dell’Isoard e Col de La Bonette, e gli aspri paesaggi del Vercors, unici ed indimenticabili.
E noi? Noi siamo felici di aver scoperto un pezzetto d’Europa in più, consapevoli che ogni viaggio è un’occasione di crescita, un bagaglio significativo che col tempo diventa ancora più prezioso, un ulteriore pezzo di vita percorso insieme con l’armonia negli occhi e nel cuore.